Il Palio delle Decarcie nasceva con l'intento di compendiare storia, cultura e tradizioni della nostra Città nell'evento della Festa dell' Uva - illustre ed amato prodotto delle nostre terre - affinché da questa commistione potesse rinascere la consapevolezza di una identità comunitaria ridondante e questa stessa identità potesse poi essere reincarnata con convinzione e condivisa con orgoglio e creatività con quanti fossero venuti ad incontrarla. Le modalità erano auspicabilmente quelle poste in essere da innumerevoli borghi, paesi e città del Belpaese - quello cioè col maggior numero di siti dichiarati patrimonio internazionale culturale dall'Unesco! - che hanno saputo attingere da memorie, tradizione orale e fonti storiche per ricreare tessuto sociale ed incoming turistico.
Tanti i percorsi, negli anni. Tante sperimentazioni, chiavi di lettura, interpretazioni, fra alti e bassi e diversi attori di uno spettacolo che - ripetiamo anche in questa sede - andava in scena in un teatro di pietra a cielo aperto.
Quest'anno il Palio delle Decarcie - Velletri di cui si sarebbe dovuta tenere l'edizione del Ventennale nell'ambito della 85a Festa dell'Uva, non si disputerà per cause indipendenti ed esterne dalla e alla volontà delle Associazioni scriventi.
Anche questo è storia e passerà alla Storia. Tutto quanto accada rientra in una storia, fa storia o può diventare Storia. Si sceglie. Si investe. Si ignora, si sfugge ...
Gli scriventi restano in attesa di un nuovo capitolo da scrivere, fors'anche autonomamente, in quanto fermi nella convinzione che solo chi voglia veramente vivere sopravviva a stati comatosi e che chi creda fermamente in qualcosa riesca sempre a trovare modo e maniera di realizzarla; soprattutto condividerla, quando si tratti di effettivo Bene Comune, crescita, valorizzazione e progresso di doni e talenti comunitari nonché - immodestamente detto - della custodia del Fuoco di una civiltà. (cfr Mahler)
Ad maiora, Velletri!! SEMPER!
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Credits immagini: B/N Giorgio Fiocco - Colore Elis Muscedere