venerdì 18 settembre 2015

Comunicato





Il Palio delle Decarcie nasceva con l'intento di compendiare storia, cultura e tradizioni della nostra Città nell'evento della Festa dell' Uva - illustre ed amato prodotto  delle nostre terre - affinché da questa commistione potesse rinascere la consapevolezza di una identità comunitaria ridondante e questa stessa identità potesse poi essere reincarnata con convinzione e condivisa con orgoglio e creatività con quanti fossero venuti ad incontrarla. Le modalità erano auspicabilmente quelle poste in essere da innumerevoli borghi, paesi e città del Belpaese - quello cioè col maggior numero di siti dichiarati patrimonio internazionale culturale dall'Unesco! - che hanno saputo attingere da memorie, tradizione orale e fonti storiche per ricreare tessuto sociale ed incoming turistico. 

Tanti i percorsi, negli anni. Tante sperimentazioni, chiavi di lettura, interpretazioni, fra alti e bassi e diversi attori di uno spettacolo che - ripetiamo anche in questa sede - andava in scena in un teatro di pietra a cielo aperto. 
Quest'anno il Palio delle Decarcie - Velletri di cui si sarebbe dovuta tenere l'edizione del Ventennale nell'ambito della 85a Festa dell'Uva, non si disputerà per cause indipendenti ed esterne dalla e alla volontà delle Associazioni scriventi. 
Anche questo è storia e passerà alla Storia. Tutto quanto accada rientra in una storia, fa storia o può diventare Storia. Si sceglie. Si investe. Si ignora, si sfugge ... 
Gli scriventi restano in attesa di un nuovo capitolo da scrivere, fors'anche autonomamente, in quanto fermi nella convinzione che solo chi voglia veramente vivere sopravviva a stati comatosi e che chi creda fermamente in qualcosa riesca sempre a trovare modo e maniera di realizzarla; soprattutto condividerla, quando si tratti di effettivo Bene Comune, crescita, valorizzazione e progresso di doni e talenti comunitari nonché - immodestamente detto - della custodia del Fuoco di una civiltà. (cfr Mahler) 

Ad maiora, Velletri!! SEMPER!  





sbandieratorivelletri.it
gruppoequestrevelletri.it





Credits immagini: B/N Giorgio Fiocco - Colore Elis Muscedere 

lunedì 22 giugno 2015

Giostra della Quintana & Co.

Fra i giochi storici a cavallo più conosciuti, la Giostra della Quintana, la corsa all'anello e il Palio. 
 Non avendo la storia veliterna reperti artistici di quanto si intenda trattare, prenderò a prestito l'immagine di un affresco di Santa Maria di Mevale, nel territorio di Visso, Ascoli Piceno, città e territorio che vantano una straordinaria continuità dal medioevo ad oggi di giochi equestri. La stessa Velletri, come risulta da vari testi spulciati da storici locali e nazionali, non era da meno ... (Tersenghi, Bauco, Theuli...)

" Considerate le numerose testimonianze sull'interesse della popolazione dell'antica città per i giochi, le gare, le competizioni equestri e ginniche, addirittura per le corride, non è poi così assurdo pensare che gli abitanti delle Decarcìe si organizzassero, sotto i colori delle proprie bandiere di contrada, per sostenere in qualche modo i propri rappresentanti o partecipanti a queste gare per le quali un posto d'onore spettava alle cavalcate, alla quintana, alla corsa agli anelli e persino alla corsa degli asini" . (1) 

La giostra della quintana e la corsa all'anello sono due cose distinte: 

Giostra del Saracino - Arezzo (carriera del
cavaliere di Porta del Foro)
fino a tutto il Quattrocento, la Quintana era in genere costituita da un bersaglio fisso, che non aveva ancora le sembianze di un manichino (raffigurante simbolicamente un nemico, poi divenuto il nemico della fede per antonomasia, cioè il "moro" o "saraceno"); successivamente il manichino divenne girevole, reggendo con un braccio lo scudo che faceva da bersaglio e potendo colpire il cavaliere con la mazza o il flagello retti dall'altro braccio. 

Nel caso della corsa all'anello, i cavalieri si contendono il premio, il Palio appunto (altrimenti detto cencio), in una corsa che vede il cavallo lanciato in una corsa che una volta arrivato ad altezza del 'Buratto' (Moro o Saraceno, come altrove detto... Ogni regione e tradizione ha la sua nomenclatura) vede il cavaliere cercare di infilzare con una lunga lancia un anello retto da nastri attaccati ad una delle mani del suddetto Buratto.

In molte altre gare equestri, il termine Palio indica semplicemente una corsa di più cavalli che contemporaneamente cercano di guadagnare il traguardo. Universalmente noto, il Palio di Siena.

L'affresco di Mevale, opera di un pittore umbro marchigiano, documenta quindi una fase dell'evoluzione storica della Quintana, le cui radici risalgono al mondo romano: essa è infatti riconducibile all'antico esercizio di addestramento dei legionari, che si allenavano a piedi a colpire in punti precisi, con la spada o con il giavellotto, un "palus" alto sei piedi conficcato nella via dell'accampamento destinata all'addestramento (la "via quintana", che separava quinto e sesto manipolo, dalla quale è derivato il nome della giostra attuale). 

La civiltà feudale orientò poi lo sviluppo tipologico di questo gioco verso l'esercizio di destrezza piuttosto che di forza, da farsi a cavallo e non più a piedi, e lo inserì come momento preparatorio del torneo. 

Giostra della Quintana - Foligno 
Sotto il profilo tecnico, infatti, sia la Quintana che l'anello sono due giostre (dal latino juxtare= avvicinare), cioè armeggerie individuali a cavallo, miranti non a nuocere all'avversario ma a far emergere la propria abilità attraverso una corsa al galoppo lungo un percorso ("lizza" o "carriera") nel quale cavallo, cavaliere e lancia sono tesi verso un obiettivo da centrare (la Quintana o l'anello); nel mondo cavalleresco esse costituirono esercizi propedeutici al combattimento vero e proprio, costituito dal torneo. Quest'ultimo era un'armeggeria collettiva o a squadre (mischia o "melée"), in origine cruenta ed assimilabile in tutto allo svolgimento di una vera battaglia entro spazi aperti e, solo successivamente, sottoposto a regole ed organizzato nell'ambito di uno steccato, solitamente circolare.


Il Gruppo Equestre Città di Velletri a Leonessa RI 

Il Gruppo Equestre Folcloristico Città di Velletri di Franco De Masi - eccellenza locale richiesta anche su territorio nazionale per eventi e feste nonché da produzioni televisive e cinematografiche - durante il Palio delle Decarcie propone la Corsa all'anello e non la Giostra della Quintana. 
 
Diverse e fantasmagoriche le numerose altre prove in cui può cimentarsi come ad esempio quelle proposte a Leonessa RI per il tradizionale Palio del Velluto:

1 - giostra dell'anello con picca lunga 2 - gara all'anello con pugnale corto 3 - gara agli scudi con due cavalieri con partenza simultanea e opposta direzione 4 - caccia al foulard. 





(1) Sulle Decarcìe nella città di Velletri (introduzione degli Editori)  
Fonti: Augusto Tersenghi "Velletri e le sue contrade", Velletri 1910; stesso autore "Saggio Storico di Topografia e Toponomastica Veliterna, Velletri 1930; Tommaso Bauco "Storia della Città di Velletri", Velletri 1851; Bonaventura Theuli "Teatro Historico di Velletri" , Velletri 1664
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Fabi&Lenci Editori - Velletri, 1996